domenica 9 novembre 2008

Giuditta - LA VITTORIA

Giuditta - Capitolo 14

V. LA VITTORIA

Gli ebrei assalgono l'accampamento assiro

[1]Giuditta rispose loro: «Ascoltatemi bene, fratelli: prendete questa testa e appendetela sugli spalti delle vostre mura. [2]Attendete poi che sia apparsa la luce del mattino e sia sorto il sole sulla terra: allora, ognuno prenda l'armatura da guerra e ogni uomo valido esca dalla città. Quindi, date inizio all'azione contro di loro come se voleste scendere al piano contro le prime difese degli Assiri, ma in realtà non scenderete. [3]Quelli prenderanno le loro armi e correranno entro il loro accampamento a svegliare i capi dell'esercito assiro. Poi si raduneranno insieme davanti alla tenda di Oloferne, ma non lo troveranno e così si lasceranno prendere dal terrore e fuggiranno davanti a voi. [4]Allora inseguiteli voi e quanti abitano l'intero territorio d'Israele e abbatteteli nella loro fuga. [5]Ma, prima di far questo, chiamatemi Achior l'Ammonita, perché venga a vedere e riconoscere colui che ha disprezzato la casa d'Israele e che l'ha inviato qui tra noi come per votarlo alla morte». [6]Chiamarono subito Achior dalla casa di Ozia ed egli appena giunse e vide la testa di Oloferne in mano ad un uomo in mezzo al popolo radunato, cadde a terra e rimase senza fiato. [7]Quando l'ebbero sollevato, si gettò ai piedi di Giuditta pieno di riverenza per la sua persona e disse: «Benedetta sei tu in tutto l'accampamento di Giuda e in mezzo a tutti i popoli: quanti udranno il tuo nome si sentiranno scossi. [8]Ma ora raccontami quanto hai fatto in questi giorni». Giuditta gli narrò in mezzo al popolo quanto aveva compiuto dal giorno in cui era partita fino al momento in cui parlava. [9]Quando finì di parlare, il popolo scoppiò in alte grida di giubilo e riempì la città di voci festose. [10]Allora Achior, vedendo quanto aveva fatto il Dio di Israele, credette fermamente in Dio, si fece circoncidere e fu aggregato definitivamente alla casa d'Israele.

[11]Quando spuntò il mattino, appesero la testa di Oloferne alle mura; poi ogni uomo prese le sue armi e scesero lungo i sentieri del monte divisi in manipoli.[12]Appena li videro, gli Assiri mandarono in cerca dei loro capi e questi corsero dagli strateghi, dai chiliarchi e da tutti i loro ufficiali. [13]Poi si radunarono davanti alla tenda di Oloferne e dissero al suo attendente: «Sveglia il nostro signore, perché quegli schiavi hanno osato scendere per darci battaglia, a loro estrema rovina». [14]Bagoa entrò e bussò alle cortine della tenda, poiché pensava che egli dormisse con Giuditta. [15]Ma siccome nessuno rispondeva, aprì ed entrò nella parte più interna della tenda e lo trovò cadavere, steso a terra vicino all'ingresso, con la testa tagliata via dal tronco. [16]Allora diede in alte grida di dolore e di lamento, urlando con tutte le forze e stracciandosi le vesti. [17]Poi si precipitò nella tenda dove era alloggiata Giuditta e non ve la trovò. Allora corse fuori davanti al popolo e gridò: [18]«Gli schiavi ci hanno traditi! Una sola donna ebrea ha gettato la vergogna sulla casa del re Nabucodònosor! Oloferne eccolo a terra e la testa non è più sul suo busto». [19]I comandanti dell'esercito assiro, appena udirono questo annunzio, si stracciarono i mantelli e rimasero terribilmente sconvolti nel loro animo; risuonarono entro l'accampamento altissime le loro grida e gli urli di dolore.

Giuditta - Capitolo 15

[1]Tutti gli altri che erano nelle tende, appena seppero dell'accaduto, restarono allibiti [2]e furono presi dal panico e nessuno volle più restare vicino al compagno, ma tutti si sparsero in fuga in ogni senso nella pianura e su per i monti. [3]Anche quelli accampati sulle montagne intorno a Betulia si diedero alla fuga. A questo punto gli Israeliti, cioè quanti tra di loro erano atti alle armi, si buttarono su di essi. [4]Ozia mandò subito a Betomastaim, a Bebai, a Cobai, a Cola e in tutti i territori d'Israele messaggeri ad annunziare l'accaduto e a invitare tutti a gettarsi sui nemici e annientarli. [5]Appena gli Israeliti udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro e li fecero a pezzi arrivando fino a Coba. Scesero in campo anche quelli di Gerusalemme e di tutta la zona montuosa, perché anche a loro avevano riferito i casi successi nell'accampamento dei loro nemici. Quelli che abitavano in Gàlaad e nella Galilea li colpirono terribilmente aggirandoli, arrivando fino a Damasco e al suo territorio. [6]I cittadini rimasti in Betulia si gettarono sul campo degli Assiri, si impadronirono delle loro spoglie e ne trassero ingente ricchezza. [7]Gli Israeliti tornati dalla strage si impadronirono del resto e le borgate e i villaggi del monte e del piano vennero in possesso di grande bottino, poiché ve n'era in grandissima quantità.

Ringraziamento

[8]Allora il sommo sacerdote Ioakìm, e il consiglio degli anziani degli Israeliti, che abitavano in Gerusalemme, vennero a vedere i benefici che il Signore aveva operato per Israele e inoltre per vedere Giuditta e porgerle il loro omaggio. [9]Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme le rivolsero parole di benedizione ed esclamarono al suo indirizzo: «Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu magnifico vanto d'Israele, tu splendido onore della nostra gente. [10]Tutto questo hai compiuto con la tua mano, egregie cose hai operato per Israele, di esse Dio si è compiaciuto. Sii sempre benedetta dall'onnipotente Signore». Tutto il popolo soggiunse: «Amen!».

[11]Tutto il popolo continuò per trenta giorni a saccheggiare l'accampamento. A Giuditta diedero la tenda di Oloferne, tutte le argenterie, i divani, i vasi e tutti gli arredi: essa prese tutto in consegna e cominciò a caricarlo sulla sua mula, poi aggiogiò i suoi carri e vi accumulò sopra la roba. [12]Intanto si radunarono tutte le donne d'Israele per vederla e la colmavano di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Essa prese in mano dei tirsi e li distribuì alle donne che erano con lei. [13]Insieme con esse si incoronò di fronde di ulivo: precedette tutto il popolo, guidando la danza di tutte le donne, mentre ogni Israelita seguiva in armi portando corone; risuonavano inni sulle loro labbra.

[14]Allora Giuditta intonò questo canto di riconoscenza in mezzo a tutto Israele e tutto il popolo accompagnava a gran voce questa lode.

Giuditta - Capitolo 16

[1]Giuditta disse:

«Lodate il mio Dio con i timpani, 
cantate al Signore con cembali, 
elevate a lui l'accordo del salmo e della lode; 
esaltate e invocate il suo nome. 
[2]Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre; 
egli mi ha riportata nel suo accampamento 
in mezzo al suo popolo, 
mi ha salvata dalle mani dei miei persecutori. 
[3]Calò Assur dai monti, giù da settentrione, 
calò con le torme dei suoi armati, 
il suo numero ostruì i torrenti, 
i suoi cavalli coprirono i colli. 
[4]Affermò di bruciare il mio paese, 
di stroncare i miei giovani con la spada, 
di schiacciare al suolo i miei lattanti, 
di prender come preda i miei fanciulli, 
di rapire le mie vergini. 
[5]Il Signore onnipotente li ha rintuzzati 
per mano di donna! 
[6]Poiché non cadde il loro capo contro giovani 
forti, 
né figli di titani lo percossero, 
né alti giganti l'oppressero, 
ma Giuditta figlia di Merari, 
con la bellezza del suo volto lo fiaccò. 
[7]Essa depose la veste di vedova 
per sollievo degli afflitti in Israele, 
si unse con aroma il volto, 
[8]cinse del diadema i capelli, 
indossò una veste di lino per sedurlo. 
[9]I suoi sandali rapirono i suoi occhi 
la sua bellezza avvinse il suo cuore 
e la scimitarra gli troncò il collo. 
[10]I Persiani rabbrividirono per il suo coraggio, 
per la sua forza raccapricciarono i Medi. 
[11]Allora i miei poveri alzarono il grido di guerra 
e quelli si spaventarono; 
i miei deboli alzarono il grido 
e quelli furono sconvolti; 
gettarono alte grida e quelli volsero in fuga. 
[12]Come figli di donnicciuole li trafissero, 
li trapassarono come disertori, 
perirono sotto le schiere del mio Signore. 
[13]Innalzerò al mio Dio un canto nuovo: 
Signore, grande sei tu e glorioso, 
mirabile nella tua potenza e invincibile. 
[14]Ti sia sottomessa ogni tua creatura: 
perché tu dicesti e tutte le cose furon fatte; 
mandasti il tuo spirito e furono costruite 
e nessuno può resistere alla tua voce. 
[15]I monti sulle loro basi insieme con le acque 
sussulteranno, 
davanti a te le rocce si struggeranno come cera; 
ma a coloro che ti temono 
tu sarai sempre propizio. 
[16]Poca cosa è per te ogni sacrificio in soave 
odore, 
non basta quanto è pingue per farti un olocausto; 
ma chi teme il Signore è sempre grande. 
[17]Guai alle genti che insorgono contro il mio 
popolo: 
il Signore onnipotente li punirà nel giorno del 
giudizio, 
immettendo fuoco e vermi nelle loro carni, 
e piangeranno nel tormento per sempre».

[18]Quando giunsero a Gerusalemme si prostrarono ad adorare Dio e, appena il popolo fu purificato, offrirono i loro olocausti e le offerte spontanee e i doni.[19]Giuditta dedicò tutti gli oggetti di Oloferne, che il popolo le aveva dati, e anche la cortina che aveva presa direttamente dal letto di lui, come offerta consacrata a Dio. [20]Il popolo continuò a far festa in Gerusalemme vicino al tempio per tre mesi e Giuditta rimase con loro.

Vecchiaia e morte di Giuditta

[21]Dopo quei giorni, ognuno tornò nella propria sede ereditaria; Giuditta tornò a Betulia e dimorò nella sua proprietà e divenne famosa in tutta la terra durante la sua vita. [22]Molti ne erano anche invaghiti, ma nessun uomo potè avvicinarla per tutti i giorni della sua vita da quando suo marito Manàsse morì e fu riunito al suo popolo. [23]Essa andò molto avanti negli anni protraendo la vecchiaia nella casa del marito fino a centocinque anni: alla sua ancella preferita aveva concesso la libertà. Morì in Betulia e la seppellirono nella grotta sepolcrale del marito Manàsse [24]e la casa d'Israele la pianse sette giorni. Prima di morire aveva diviso i suoi beni tra i parenti più stretti di Manàsse suo marito e tra i parenti più stretti della sua famiglia. [25]Né vi fu più nessuno che incutesse timore agli Israeliti finché visse Giuditta e per un lungo periodo dopo la sua morte.

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