martedì 11 novembre 2008

Sapienza - SALOMONE E LA RICERCA DELLA SAPIENZA

Sapienza - Capitolo 6 II. SALOMONE E LA RICERCA DELLA SPERANZA

I re devono ricercare la sapienza

[1]Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, governanti di tutta la terra.
[2]Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini
e siete orgogliosi per il gran numero dei vostri popoli.
[3]La vostra sovranità proviene dal Signore;
la vostra potenza dall'Altissimo,
il quale esaminerà le vostre opere
e scruterà i vostri propositi;
[4]poiché, pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente,
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
[5]Con terrore e rapidamente egli si ergerà contro di voi
poiché un giudizio severo si compie
contro coloro che stanno in alto.
[6]L'inferiore è meritevole di pietà,
ma i potenti saranno esaminati con rigore.
[7]Il Signore di tutti non si ritira davanti a nessuno,
non ha soggezione della grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e si cura ugualmente di tutti.
[8]Ma sui potenti sovrasta un'indagine rigorosa.
[9]Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,
perché impariate la sapienza e non abbiate a cadere.
[10]Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato
e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa.
[11]Desiderate, pertanto, le mie parole;
bramatele e ne riceverete istruzione.

La sapienza si lascia trovare

[12]La sapienza è radiosa e indefettibile,
facilmente è contemplata da chi l'ama
e trovata da chiunque la ricerca.
[13]Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano.
[14]Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà,
la troverà seduta alla sua porta.
[15]Riflettere su di essa è perfezione di saggezza,
chi veglia per lei sarà presto senza affanni.
[16]Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei,
appare loro ben disposta per le strade,
va loro incontro con ogni benevolenza.
[17]Suo principio assai sincero è il desiderio d'istruzione;
la cura dell'istruzione è amore;
[18]l'amore è osservanza delle sue leggi;
il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità
[19]e l'immortalità fa stare vicino a Dio.
[20]Dunque il desiderio della sapienza conduce al regno.
[21]Se dunque, sovrani dei popoli,
vi dilettate di troni e di scettri,
onorate la sapienza, perché possiate regnare sempre.

Salomone si accinge a descrivere la sapienza

[22]Esporrò che cos'è la sapienza e come essa nacque;
non vi terrò nascosti i suoi segreti.
Seguirò le sue tracce fin dall'origine,
metterò in luce la sua conoscenza,
non mi allontanerò dalla verità.
[23]Non mi accompagnerò con l'invidia che consuma,
poiché essa non ha nulla in comune con la sapienza.
[24]L'abbondanza dei saggi è la salvezza del mondo;
un re saggio è la salvezza di un popolo.
[25]Lasciatevi dunque ammaestrare dalle mie parole
e ne trarrete profitto.

Sapienza - Capitolo 7

Salomone non era che un uomo

[1]Anch'io sono un uomo mortale come tutti,
discendente del primo essere plasmato di creta.
Fui formato di carne nel seno di una madre,
[2]durante dieci mesi consolidato nel sangue,
frutto del seme d'un uomo e del piacere compagno del sonno.
[3]Anch'io appena nato ho respirato l'aria comune
e sono caduto su una terra uguale per tutti,
levando nel pianto uguale a tutti il mio primo grido.
[4]E fui allevato in fasce e circondato di cure;
[5]nessun re iniziò in modo diverso l'esistenza.
[6]Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera.

Stima di Salomone per la sapienza

[7]Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza;
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
[8]La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
[9]non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l'oro al suo confronto è un pò di sabbia
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento.
[10]L'amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.
[11]Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
[12]Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.
[13]Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.
[14]Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio,
sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento

Invocazione all'ispirazione divina

[15]Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza
e di pensare in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli è guida della sapienza
e i saggi ricevono da lui orientamento.
[16]In suo potere siamo noi e le nostre parole,
ogni intelligenza e ogni nostra abilità.
[17]Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose,
per comprender la struttura del mondo
e la forza degli elementi,
[18]il principio, la fine e il mezzo dei tempi,
l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni,
[19]il ciclo degli anni e la posizione degli astri,
[20]la natura degli animali e l'istinto delle fiere,
i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini,
la varietà delle piante e le proprietà delle radici.
[21]Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so,
poiché mi ha istruito la sapienza,
artefice di tutte le cose.

Elogio della sapienza

[22]In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
[23]libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.
[24]La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
[25]E' un'emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.
[26]E' un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell'attività di Dio
e un'immagine della sua bontà.
[27]Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.
[28]Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
[29]Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;
[30]a questa, infatti, succede la notte,
ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.

Sapienza - Capitolo 8

[1]Essa si estende da un confine all'altro con forza,
governa con bontà eccellente ogni cosa.

La sapienza sposa ideale per Salomone

[2]Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza,
ho cercato di prendermela come sposa,
mi sono innamorato della sua bellezza.
[3]Essa manifesta la sua nobiltà,
in comunione di vita con Dio,
perché il Signore dell'universo l'ha amata.
[4]Essa infatti è iniziata alla scienza di Dio
e sceglie le opere sue.
[5]Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
quale ricchezza è più grande della sapienza,
la quale tutto produce?
[6]Se l'intelligenza opera,
chi, tra gli esseri, è più artefice di essa?
[7]Se uno ama la giustizia,
le virtù sono il frutto delle sue fatiche.
Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza,
delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita.
[8]Se uno desidera anche un'esperienza molteplice,
essa conosce le cose passate e intravede le future,
conosce le sottigliezze dei discorsi
e le soluzioni degli enigmi,
pronostica segni e portenti,
come anche le vicende dei tempi e delle epoche.

La sapienza indispensabile ai sovrani

[9]Ho dunque deciso di prenderla a compagna della mia vita,
sapendo che mi sarà consigliera di bene
e conforto nelle preoccupazioni e nel dolore.
[10]Per essa avrò gloria fra le folle
e, anche se giovane, onore presso gli anziani.
[11]Sarò trovato acuto in giudizio,
sarò ammirato di fronte ai potenti.
[12]Se tacerò, resteranno in attesa;
se parlerò, mi presteranno attenzione;
se prolungherò il discorso,
si porranno la mano sulla bocca.
[13]Per essa otterrò l'immortalità
e lascerò un ricordo eterno ai miei successori.
[14]Governerò i popoli e le nazioni mi saranno soggette;
[15]sentendo il mio nome sovrani terribili mi temeranno,
tra il popolo apparirò buono e in guerra coraggioso.
[16]Ritornato a casa, riposerò vicino a lei,
perché la sua compagnia non dà amarezza,
né dolore la sua convivenza,
ma contentezza e gioia.

Salomone domanda la sapienza

[17]Riflettendo su tali cose in me stesso
e pensando in cuor mio
che nell'unione con la sapienza c'è l'immortalità
[18]e nella sua amicizia grande godimento
e nel lavoro delle sue mani una ricchezza inesauribile
e nell'assiduità del rapporto con essa prudenza
e nella partecipazione ai suoi discorsi fama,
andavo cercando come prenderla con me.
[19]Ero un fanciullo di nobile indole,
avevo avuto in sorte un'anima buona
[20]o piuttosto, essendo buono,
ero entrato in un corpo senza macchia.
[21]Sapendo che non l'avrei altrimenti ottenuta,
se Dio non me l'avesse concessa,
- ed era proprio dell'intelligenza
sapere da chi viene tale dono -
mi rivolsi al Signore e lo pregai,
dicendo con tutto il cuore:

Sapienza - Capitolo 9

Preghiera per ottenere la sapienza

[1]«Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
[2]che con la tua sapienza hai formato l'uomo,
perché domini sulle creature fatte da te,
[3]e governi il mondo con santità e giustizia
e pronunzi giudizi con animo retto,
[4]dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
[5]perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,
uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
[6]Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini,
mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.
[7]Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo
e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie;
[8]mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte,
un altare nella città della tua dimora,
un'imitazione della tenda santa
che ti eri preparata fin da principio.
[9]Con te è la sapienza che conosce le tue opere,
che era presente quando creavi il mondo;
essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
[10]Inviala dai cieli santi,
mandala dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.
[11]Essa infatti tutto conosce e tutto comprende,
e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria.
[12]Così le mie opere ti saranno gradite;
io giudicherò con equità il tuo popolo
e sarò degno del trono di mio padre.
[13]Quale uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
[14]I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
[15]perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima
e la tenda d'argilla grava la mente dai molti pensieri.
[16]A stento ci raffiguriamo le cose terrestri,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi può rintracciare le cose del cielo?
[17]Chi ha conosciuto il tuo pensiero,
se tu non gli hai concesso la sapienza
e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall'alto?
[18]Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito;
essi furono salvati per mezzo della sapienza». 

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